martedì 5 maggio 2009

FANTANAPOLI PROJECT




FantaNapoli

gira e gioca con la città di Napoli, ovvero,

tutto ciò che vedrete è falso !



Trattasi di fotomontaggi/(ri)elaborazioni digitali di immagini di Napoli e dintorni, realizzate dal fotografo Marco Maraviglia nel corso degli ultimi 4 anni che, attraverso sogni ad occhi aperti, prova ad immaginare come potrebbe essere un luogo della città stravolgendone la sua fisicità.

Ammiccando a due grandi geni come Gaudì o Dalì ai quali tenta di ispirarsi, vorrebbe stimolare la percezione di Napoli con un semplice gioco che aiuta ad apprezzare, riconoscendoli in queste immagini, particolari della città che passano talvolta inosservati per chi ci vive e per il turista.


“Libera la mente, vedrai che lo sguardo si poserà su ciò che hai sempre visto ma forse senza mai aver osservato, ma semplicemente guardato. Lo spazio che ci circonda è solo un’invenzione dell’immaginazione di architetti, artisti, urbanisti di tutti i tempi. Un’invenzione soltanto e quindi nulla di veramente reale.

Immagina un sogno. O dei vecchi ricordi di tempi lontani. Vedrai che tutto si fonde, tutto si scompone, tutto si accavalla o si allontana e la fisicità degli spazi vissuti è sublimata da elementi essenziali, forse metaforici, forse inutili, forse… e tutto si stravolge.

Passeggi, viaggi, ti giri intorno e c’è sempre una strada che te ne ricorda un’altra, una navata che somiglia a un’altra. Ti sembra un deja-vù, credi di aver già visto nella tua mente una piazza o una sala reale. Perché tutto ciò che vedi è effimero. Resterà solo nella tua mente o in una foto rubata eludendo magari la sorveglianza di un museo. Ma poi ? Tutto ciò che stava intorno a quella foto ? Il palazzo intero, le strade per giungerci, il panino mangiato sull’aiuola, i sorrisi coi compagni di viaggio, le indicazioni chieste all’indigeno passante… Tutto il resto che fine farà ? Negli appunti di viaggio, sì, forse. Solo scrivendo giorno dopo giorno il percorso della nostra vacanza, la memoria dei nostri viaggi sarà ravvivata dalle parole scritte, nel tempo futuro.

Ma anche le parole scritte non daranno forse mai la terza dimensione e mai riprodurranno quelle identiche percezioni vissute sul luogo.

Allora perché non giocare al contrario ? Perché non partire dall’assurdo, dal sogno, dall’irreale, dal falso per stimolare la mente a ricreare i luoghi vissuti ? O per cercare i luoghi da vedere ?”


FantaNapoli è una sfida. E’ l’aguzzate la vista come quelle vignette di alcuni giornali enigmistici: cercare e trovare le differenze nell’immagine.

La Fontana del Nettuno riportata in Piazza Plebiscito, la Fontana del Vesuvio di Tatafiore spostata nella Villa Floridiana per ridare continuità visiva alla via Scarlatti del Vomero. E poi, immaginiamo il Palazzo Reale in simbiosi con la Reggia di Capodimonte, o la scala elicoidale del Palazzo Mannajuolo incastonata da una decorazione altrettanto liberty di un portone trascurato di un palazzo di via del Parco Margherita, strada del liberty per antonomasia.

Smontare, tagliare, cancellare, riciclare, rappezzare, ed ecco una Napoli surreale. A volte iperreale. Una città che l’arte la fa leader nel mondo. Che apre gli spazi, anche insoliti, alle opere in P.zza Plebiscito a quelle permanenti nella metropolitana, alle Stanze delle Arti in P.zza Dante, il Palazzo Roccella, Palazzo dello Spagnuolo nel quartiere della Sanità, il Castel S. Elmo, il Castel dell’Ovo e così via.

Fame d’arte a Napoli. Fame di Napoli. E allora giochiamo, divertiamoci a cercarla in quei suoi a volte trascurati dettagli che le appartengono.


© Marco Maraviglia